sabato 21 giugno 2014

L'ASSURDO MONDO DELLA SPECIALITA': IL DIARIO ELETTRONICO


Ah va' che prima dell'esame c'è da compilare il diario elettronico.

Questa comunicazione non giunge, come sarebbe logico, dalla segreteria di scuola di specialità, ma corre di bocca in bocca, dallo specializzando più anziano a quello più giovane come da tradizione aedica.
Leggende narrano della inaudita difficoltà nel compilare il libretto e farlo validare dal tutor universitario dedicato, soprattutto quando quest'ultimo è in un altro continente, ha perso la smart card o semplicemente non sa usarla.

La mania dell'informatizzazione ha ormai contagiato l'Università intera così ora gran parte delle procedure burocratiche va svolta on line. Bene, benissimo, direte. Benissimo se funziona come la banca on line che mi permette di pagare i bonifici in modo efficiente e sicuro su internet anzichè dovermi mettere in coda alle 6 del mattino per passare davanti ai vecchietti insonni che devono ritirare la pensione. Meno bene se devo, tramite una procedura piuttosto concettosa, autocertificare il mio orario di lavoro e le competenze acquisite tramite un software poco funzionale e un server lento come un bradipo narcolettico.

Nell'urgenza della semplificazione e dell'informatizzazione qualcuno deve aver pensato che anziché permetterci di utilizzare le bollatrici come tutti i lavoratori dell'ospedale, fosse un'idea geniale fornirci di una smart card (ossia una carta con chip) con apposito lettore al fine di poter firmare i documenti per via elettronica e gestire il libretto delle attività.

Io ho avuto appena qualche difficoltà con questo metodo, così ho pensato di scrivere una breve guida per chi necessita o necessiterà in futuro di apprendere ad utilizzare questa imprescindibile tecnologia.

MATERIALE NECESSARIO
- smart card e lettore
- PC
- doti di hackeraggio o in alternativa un amico che lavora per Anonymous
- tempo illimitato
- la supervisione di un coinquilino
- svariati litri di caffè o amfetamine


FASE 1 - PROCURARSI LA SMART CARD
difficoltà: +
trovo la smart card dove l'ho lasciata, cioè in una busta con tutto il resto della documentazione consegnatami al momento dell'iscrizione.


FASE 2 - PROCURARSI IL LETTORE DELLA SMART CARD
difficoltà ++++
livello di pazienza: take it easy
Qui la faccenda si complica. L'ultimo ricordo che ho di quell'infernale oggetto è abbandonato ad impolverarsi su uno scaffale della libreria a casa dei miei. Purtroppo tale ricordo non corrisponde alla realtà. Passo un pomeriggio a cercarlo, poi mi autoconvinco che la compilazione non sia così urgente e rimando. Dopo svariate settimane, per puro caso, lo ritrovo nella tasca sinistra del cappotto di lana che stavo per archiviare nel cambio armadi.


FASE 3 - INSTALLAZIONE DEL LETTORE
difficoltà ++
livello di pazienza: yoga
Inserisco il lettore nella porta USB del PC illudendomi che lo riconosca come tutte le altre periferiche dell'universo, cosa che ovviamente, non accade.
Cerco sul sito dell'Università qualcosa che mi possa aiutare nell'impresa e... miracolo! Trovo addirittura dei tutorial video che spiegano passo per passo come fare.
Peccato che il tutorial inizi con "Introdurre nel lettore CD l'apposito CD di installazione fornito con l'apparecchio" e io sono certa che un CD tra il materiale fornitoci non ci sia mai stato. Poco male, scopro come si chiama il software, lo cerco su Google, lo scarico e lo installo, mandando a stendere il tutorial che mi spiega quante volte cliccare "avanti" sul wizard di windows per poter installare il programma.
Apro il software e clicco sull'icona che mi pare più appropriata, cioè "verifica smart card" e... terrore... mi chiede la password.
Provo con quelle che utilizzo più di frequente finché non mi torna in mente da un recesso lontano della memoria la vocina della ragazza che mi ha aiutato a firmare il contratto per via telematica "Vi consiglio sempre di mettere come password *"!$£"£! [questa parte è stata censurata per rendere lievemente più difficile all'FBI compilare il mio diario elettronico] così è facile da ricordare per tutti!".
Lo faccio, compare una finestra con il mio nome e... basta. Il programma apparentemente non serve ad altro.


FASE 4 - E ORA?
difficoltà ++++
livello di pazienza: anacoreta
Wow. Grazie a una tecnologia avanzatissima ho collegato il mio tesserino di riconoscimento riportante nome, cognome e fotografia al PC e questo è in grado di dirmi, tramite un elaborato sistema di calcolo, come mi chiamo. Miracoli dell'informatica.
Ora devo solo capire cos'è il diario elettronico, dove si trova e come fare a compilarlo.
Per prima cosa provo a cercare tra le mail ricevute dalla scuola di specialità se (per caso) qualcuno si fosse degnato di comunicarci istruzioni e scadenze per questo compito.
Sicuramente ce l'avranno detto e io avrò archiviato la mail come scadenza troppo lontana, mi illudo. Purtroppo nessuna mail fa menzione all'esistenza del diario elettronico, né alla necessità di compilarlo o ad eventuali scadenze.

La seconda possibilità che mi sovviene è che il sito dell'Università, tra i tutorial per decerebrati sull'installazione del lettore, ospiti anche dei video che spieghino come come compilare il diario elettronico. Ma anche questa speranza si rivela vana. L'intero sito fa menzione una sola volta al diario elettronico, all'interno del "Regolamento generale dell'attività dei medici chirurghi in formazione specialistica" dicendo che la scuola è tenuta a crearlo e il tutor a convalidarlo. Il diario elettronico diventa automaticamente più essenziale della naftalina per eta beta e più introvabile dell'arca dell'alleanza.

La terza idea che mi viene in mente è che questo fantomatico diario sia sulla stessa piattaforma delle lezioni on-line (altra grandiosa trovata di cui magari parlerò la prossima volta).
Tra tutte le mail ricevute in quest'anno dalla segreteria di specialità due solo sono di qualche utilità: la prima ci comunica dopo soli sei mesi e con un certo fastidio che è inutile che continuiamo a scrivere per lamentarci che la nostra posta elettronica da studenti non funziona più, perché ovviamente ora abbiamo un altro account di cui nessuno ci ha comunicato le credenziali. La seconda fornisce delle credenziali sbagliate e un link per accedere alle lezioni on line. Ovviamente le credenziali giuste sono quelle della posta elettronica citata nella prima mail. Sono questi i momenti in cui ti rendi conto che aver investito i pomeriggi a leggere Dan Brown al liceo anzichè studiare una volta per tutte l'aoristo è stata, sul lungo termine, una scelta saggia.

Mentre tento di accedere alla pagina delle lezioni on line noto che nella pagina del login oltre allo spazio per le credenziali, in una riga a parte, con carattere da postilla notarile, compare la scritta "accesso con smart card". Proprio quando penso di trovarmi davanti al sacro Graal dello specializzando, però, ricevo l'ennesima delusione: compare un'odiosa finestra "errore non specificato, connessione internet assente". Vuoi vedere che questi geni non hanno pensato alla compatibilità con Google Chrome? mi dico. Così provo con Firefox e, non senza un filo di ribrezzo, perfino con Internet Explorer ma senza risultato alcuno. Spengo tutto e vado a dormire, non prima di aver provocato acufeni all'Università tutta, dalla segretaria di Scuola al Rettore.


FASE 5 - CHIEDERE AIUTO
difficoltà +++
livello di pazienza: monaco buddista
Non sapendo più a che santo votarmi chiedo alla mia coinquilina che, in qualche modo, ha già risolto il mistero.
E' che devi usare Firefox se no non funziona.
Già fatto.
E' che devi aprire prima il programma del lettore e solo dopo andare sul sito.
Già fatto pure questo.
Così ci mettiamo assieme e mi mostra dov'è il problema: bisogna prima fare login con l'account delle lezioni on line (che per farmi perdere tempo decide anche di modificare la password con, non sia mai, - almeno un numero - almeno una lettera minuscola - almeno una lettera maiuscola - almeno un segno di interpunzione - almeno un carattere elfico) solo dopo, nascosto in un menù secondario, si può scovare il link "diario elettronico degli specializzandi".
A questa epifania un raggio di sole passa dal velux sopra la mia scrivania e si posa sulla tastiera facendo discendere lo spirito santo sul mio PC.
Ce l'ho fatta, penso.
E invece, come nel primo Indiana Jones, non faccio in tempo a rubare l'idolo d'oro che una gigantesca palla di pietra si mette a rincorrermi.
La pagina non funziona. Mancano i permessi.

Per fortuna delle comode istruzioni da smanettoni forniscono il link della dll del software del lettore della smart card che va aggiunta alle eccezioni alla sicurezza di Firefox prima di poter continuare.
E non pensate di poterla cercare da un elenco, come la finestra vi illude si possa fare, per motivi misteriosi funziona solo se si digita il percorso carattere per carattere "C:\\Windows\System32 ecc ecc ecc.
Meno male che alle medie crackavo i videogiochi su DOS.


FASE 6 - COMPILAZIONE
difficoltà ++
livello di pazienza: atarassia zen
Ora che finalmente ho ottenuto l'accesso al diario non mi resta che compilarlo. Peccato che le funzioni del diario siano nascoste da titoli simili a quelli che i designer danno alle cose per non farle sembrare troppo triviali... le attività vanno registrate sull'agenda, validate sul diario e la percentuale di ore date/dovute compare sul cruscotto.
Esiste un piano di studio che ci informa quali materie dovremmo svolgere per quanti crediti e se si tratta di attività professionalizzanti (P) di formazione (F) o di formazione a distanza (FD). Ma si dimentica di specificare a quante ore corrisponde un CFU per ogni tipo di attività e che le attività di formazione vanno registrate mentre quelle di formazione a distanza no. Per di più la differenza tra le materie è di difficile comprensione: in cosa si distinguerà mai Medicina Interna 1 da Medicina Interna 2 e Medicina Interna 3? Quando avremo fatto una e quando l'altra?
Per finire l'host del server probabilmente è ubicato a Paperopoli così è tutto di una lentezza esasperante. Da quando clicchi su salva a quando l'attività viene registrata fai in tempo a mettere su il caffè, farti una chiacchierata con il vicino dalla finestra, rispondere a 34 messaggi su whatsapp, bere il caffè e quando torni c'è ancora il simbolo di caricamento in corso.

In queste circostanze ogni strategia per accorciare i tempi è vitale. Ho scoperto così che:

1- si possono copiare le attività da un giorno all'altro ma solo all'interno della settimana, copiare la lezione del martedì al martedì successivo è impossibile.

2- a caricare una singola attività si impiegano circa 80 secondi, ma a copiarla da un giorno all'altro solo 30.

3- esiste una freccetta bianca su sfondo panna che permette di navigare da una settimana all'altra senza passare dalla visualizzazione mensile, il che consente di risparmiare circa un minuto per settimana, quindi ben 52 minuti sul totale.

4- la funzione copia non vale per le APO (attività professionalizzanti obbligatorie, come leggere gli ECG, fare le ecografie, firmare le cartelle e così via). Quindi conviene inserirle ogni lunedì.

5- a passare da una settimana all'altra con questo metodo ci si mettono 30 secondi quindi caricare un mese con una sola attività richiede circa 17 minuti, se la connessione non si pianta. Per l'intero anno ci vogliono circa 4 ore e poi restano le attività varie che non si possono copiare da una settimana all'altra, come le lezioni.

Ma soprattutto

6- andare a dormire all'1 di notte il venerdì sera dopo aver compilato 10 mesi di diario elettronico è improvvisamente balzato ai primi posti della classifica della sfiga mondiale nerd, scalzando i campionati mondiali di lancio del telefonino, le canzoni klingon e perfino le nozze Jedi in Scozia.